Ho conosciuto attimi di follìa
disteso sul tuo sorriso
mentre i tuoi occhi distratti
già guardavano altrove.
Erano attimi che non ti appartenevano
quelli che mi regalavi
rattoppati alla meglio
e rubati a chissà quale cuore
mentre i capelli sfuggiti al nastro
già svolazzavano al vento
come vele impazzite
alla ricerca di un nuovo orizzonte.
Confesso di non averle ascoltate
le tue parole
sono certo di non averle
nemmeno sentite
o forse era già una bugìa
quella che difendevo
incastrata in qualche modo
per impedirmi di soffrire.
Eppure so quanto pesa un dolore
sospeso tra aliti di menzogna
e silenzi interminabili
a contemplare un letto vuoto
ad aspettare chiavi
che non girano più nella toppa
ad aspettare passi colpevoli
che non salgono più le scale.

ALDO RONCHIN

Condividi questo articolo: